Latest Posts

Social Media: 4 miti da sfatare per far crescere la tua azienda nel 2025

Sfatare i miti più comuni sui social media è essenziale per creare una strategia di marketing digitale efficace.


Per sviluppare una strategia social efficace nel 2025, è fondamentale che un'azienda non cada nelle trappole dei miti più diffusi del settore. Le piattaforme digitali sono in continua evoluzione. Per questo, è necessario mantenersi informati e assicurarsi che la propria strategia rifletta le tendenze attuali, gli strumenti disponibili e le aspettative del pubblico. Analizziamo quattro falsi miti sui social media che ogni azienda dovrebbe conoscere per non compromettere la propria crescita.

Mito 1: Bisogna essere presenti su ogni piattaforma

L'idea di dover presidiare ogni nuovo social network che emerge è una pressione comune per molte aziende. Tuttavia, distribuire le proprie risorse su troppi canali non è una mossa saggia. Immagina un piccolo marchio che cerca di gestire contemporaneamente account su TikTok, Instagram, Facebook e LinkedIn. Le energie si disperdono, i contenuti diventano generici e i risultati tardano ad arrivare. Questo approccio è controproducente per due motivi principali.

Ogni piattaforma social attira un pubblico diverso. Durante la fase di ricerca, è cruciale identificare i canali utilizzati dal proprio target di riferimento. Ad esempio, TikTok è molto popolare tra le generazioni più giovani, come la Generazione Alpha, mentre Instagram raggiunge un pubblico più ampio che include anche i Millennial. È fondamentale chiedersi quale tipo di pubblico sia più interessato ai propri prodotti o servizi. In secondo luogo, ogni canale ha un formato di contenuto prevalente. Instagram, un tempo noto per le immagini statiche, oggi favorisce i Reel. È importante considerare quali contenuti si vogliono creare e se sono adatti alle piattaforme scelte.

Le piattaforme social selezionate dovrebbero quindi soddisfare due criteri chiave. Devono aiutare a interagire con il pubblico giusto e permettere di pubblicare i tipi di contenuto che funzionano meglio per il business. Ad esempio, il marchio di moda LoveShackFancy utilizza Pinterest perché permette al suo pubblico di salvare foto esteticamente curate dei prodotti nelle proprie bacheche personali. La scelta ideale ricade su due o tre canali social da gestire con regolarità. Questo equilibrio permette di diversificare la presenza online senza disperdere energie preziose.

Mito 2: Un contenuto funziona ovunque

Anche quando il tempo a disposizione è limitato, è essenziale dedicare una parte della settimana lavorativa alla creazione di contenuti su misura per ogni social media. Ogni piattaforma ospita un pubblico con aspettative diverse e privilegia formati specifici. Di conseguenza, i testi, le foto e i video devono essere adattati al canale su cui vengono pubblicati. Pubblicare lo stesso identico contenuto ovunque ne riduce l'efficacia.

Questo processo può essere semplificato attraverso il riutilizzo intelligente dei contenuti, noto come "repurposing". Se, ad esempio, si pubblica un video di lunga durata su YouTube ogni settimana, quel filmato può diventare una miniera d'oro per altri formati. Si possono estrarre brevi clip dei momenti più salienti per creare Reel su Instagram o video per TikTok. Le citazioni più importanti possono essere trasformate in grafiche accattivanti per LinkedIn. RedBull, ad esempio, pubblica su TikTok i momenti più emozionanti delle sue imprese per catturare l'attenzione, mentre le versioni complete sono disponibili su YouTube.

Anche il testo che accompagna i post, il "copy", deve cambiare in base alla piattaforma. Canali con limiti di caratteri molto stretti, come X, richiedono messaggi concisi e diretti. Al contrario, piattaforme come LinkedIn offrono lo spazio per scrivere contenuti più approfonditi e di valore, ideali per condividere analisi o spunti di riflessione.

Mito 3: L'obiettivo principale è diventare virali

Avere un post che raggiunge milioni di visualizzazioni è il sogno di ogni brand. Tuttavia, trasformare questa aspirazione nell'unico obiettivo della propria strategia social è un errore. La viralità è un ottimo strumento per aumentare la notorietà del marchio e raggiungere un nuovo pubblico in breve tempo, ma spesso è un fenomeno passeggero. Un'azienda trae maggiori benefici da una strategia che punta a una crescita sostenuta e a lungo termine.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario concentrarsi sulla pubblicazione regolare di contenuti di alto valore che rispondano alle esigenze e agli interessi del proprio pubblico. Il brand di cosmetici The Ordinary, ad esempio, pubblica costantemente contenuti informativi sul suo profilo Instagram. Anche se un singolo post non diventa virale, fornisce ai follower informazioni autorevoli e utili, costruendo un rapporto di fiducia.

Pianificare una strategia a lungo termine aiuta anche a coltivare relazioni più profonde con il pubblico. Per aumentare il coinvolgimento, si possono utilizzare sondaggi o sessioni di domande e risposte. Rispondere regolarmente ai commenti dimostra attenzione e cura, mentre la condivisione di contenuti generati dagli utenti (User-Generated Content) valorizza i clienti più fedeli e crea una community forte.

Mito 4: LinkedIn è solo per il B2B

Associare LinkedIn esclusivamente a professionisti in cerca di lavoro o a strategie B2B (Business-to-Business) è un preconcetto limitante. I professionisti presenti sulla piattaforma sono anche consumatori. Ignorare le potenzialità di LinkedIn per raggiungere questo pubblico sarebbe uno spreco di opportunità. Il canale offre strumenti potenti anche per la comunicazione B2C (Business-to-Consumer).

Uno degli strumenti più efficaci è la Pagina Aziendale di LinkedIn. Permette di costruire una presenza professionale e di iniziare a pubblicare contenuti B2C coinvolgenti per i propri follower. Per iniziare, è utile creare un URL personalizzato che includa il nome dell'azienda e compilare con trasparenza tutti i dettagli, come il sito web, il settore e le dimensioni. L'impatto visivo è fondamentale: un logo e un banner di alta qualità sono essenziali. Per un risultato ottimale, il logo dovrebbe misurare 400x400 pixel e il banner 1584x396 pixel. Infine, una tagline memorabile riassume l'offerta del brand in massimo 120 caratteri.

Il marchio di bevande Innocent Smoothies, ad esempio, usa i post di LinkedIn per mostrare i valori del brand e creare una connessione più profonda con il pubblico, dimostrando che è possibile parlare ai consumatori anche in un contesto professionale.

Sfatare questi quattro miti è solo il primo passo. Il mondo dei social media richiede un monitoraggio costante delle notizie di settore e un'analisi regolare delle proprie metriche per cogliere i cambiamenti. Con una comprensione più chiara del panorama social e dei falsi miti da evitare, ogni azienda può acquisire nuovi clienti online e costruire una community fedele in modo più efficace.

ProgettareSiti