Siti web: perché le vecchie etichette non bastano più

La vera differenza tra siti web non è la tipologia, ma l'approccio: amatoriale o professionale e gli obiettivi strategici.
Tentare di incasellare ogni sito web in una categoria rigida è come provare a descrivere un’intera biblioteca usando solo tre etichette. Immaginiamo di entrare in una grande sala piena di libri. Qualcuno ci dice che possiamo classificarli solo come "storie", "fatti" o "immagini". Un romanzo storico dove andrebbe? E un manuale di istruzioni illustrato? L'operazione diventerebbe subito un'utopia. Il mondo digitale è ancora più complesso e dinamico. Le categorie nate agli albori di internet sono oggi bussole che hanno perso il nord.
Il Tramonto delle Vecchie Categorie
Espressioni come "portale", "vortal" o le distinzioni nette tra B2B (Business-to-Business) e B2C (Business-to-Consumer) appartengono a un'era in cui il web era più semplice. Oggi, i confini sono sfumati. Pensiamo a un sito di recruiting online. Si rivolge alle aziende per raccogliere offerte di lavoro, quindi opera in un'ottica B2B. Allo stesso tempo, si rivolge ai singoli candidati per ricevere le candidature, agendo come un servizio B2C. È l'uno o l'altro? È entrambi.
Un altro esempio è un colosso come Amazon. Nasce come un sito di commercio elettronico per i consumatori (B2C), ma è anche una piattaforma per venditori terzi (B2B), un fornitore di servizi cloud per aziende (AWS) e un produttore di contenuti di intrattenimento. Etichettarlo in modo univoco sarebbe riduttivo e inutile. L'evoluzione della rete ha reso questi schemi obsoleti, come mappe di un continente che nel frattempo ha cambiato forma.
Una Distinzione Fondamentale: Amatoriale vs. Professionale
Una distinzione più concreta e utile riguarda non "cosa" il sito è, ma "come" viene realizzato. Qui la linea di demarcazione è più chiara e si basa sull'approccio: amatoriale o professionale.
Un sito amatoriale nasce spesso dalla passione o dalla necessità di una singola persona. Chi scrive i contenuti, chi progetta la grafica e chi sviluppa il codice sono, nella maggior parte dei casi, la stessa figura. Anche quando ci si affida a un amico o a un conoscente, manca una transazione economica formale. I costi sono minimi, legati a spese tecniche come la registrazione del dominio o l'acquisto di un software. Questi progetti sono mossi dall'entusiasmo e dalla volontà di condividere un interesse o un'idea.
Un sito professionale, invece, nasce da una dinamica diversa: quella tra un cliente e un fornitore. Il cliente ha un obiettivo di business e investe risorse economiche per raggiungerlo. Il fornitore mette in campo competenze specifiche attraverso un team di professionisti: designer, sviluppatori, esperti di marketing, copywriter. La creazione, la manutenzione e l'aggiornamento di un sito professionale comportano costi significativi, perché sono un investimento strategico per l'azienda.
Questa distinzione non è un giudizio di valore. Esistono siti amatoriali curati con una passione tale da superare in qualità e coinvolgimento molti siti professionali. Tuttavia, in genere, un progetto professionale garantisce un livello di strategia, affidabilità e performance difficilmente raggiungibile con un approccio amatoriale.
La Percezione del Valore e l'Esempio dell'Architetto
La grande abbondanza di strumenti gratuiti e di siti amatoriali ha creato una percezione distorta dei costi. Molti credono che realizzare un sito web sia un'operazione semplice ed economica. In parte è vero, ma la verità è più sfumata. Per capirlo, usiamo una metafora.
Immaginiamo di dover arredare una casa nuova. Tutti siamo in grado di farlo. Possiamo scegliere i mobili, montarli, dipingere le pareti. Il risultato finale potrebbe anche essere funzionale e gradevole. Ora, immaginiamo di affidarci a un architetto d'interni. Il suo lavoro non si limita a scegliere un divano. Studia la luce naturale, ottimizza gli spazi per renderli più ampi e funzionali, crea percorsi fluidi tra le stanze, sceglie materiali che durino nel tempo e che creino un'atmosfera precisa. L'architetto non arreda una casa; la trasforma in un luogo che aumenta il suo valore e migliora la qualità della vita di chi ci abita.
Lo stesso vale per i siti web. Un professionista non si limita a "mettere online delle pagine". Progetta un'esperienza per l'utente, costruisce un'architettura solida, ottimizza il sito per i motori di ricerca e lo trasforma in uno strumento che genera valore concreto per il business. Chiunque può montare un sito, ma pochi sanno costruirne uno che funzioni davvero.
Classificare per Obiettivi: La Bussola per i Siti Professionali
Se le vecchie categorie non funzionano, come possiamo orientarci? Per i siti professionali, la bussola più efficace è quella degli obiettivi. Un sito web è uno strumento, e il suo valore dipende da ciò che deve fare. Possiamo identificare tre macro-obiettivi principali.
Il primo obiettivo è la vendita. Rientrano qui tutti i siti di e-commerce, le piattaforme di prenotazione e i portali che erogano servizi a pagamento. Lo scopo primario è la transazione economica diretta. Ogni elemento del sito è progettato per guidare l'utente verso l'acquisto.
Il secondo obiettivo è la comunicazione. Siti istituzionali, brand magazine, portfolio online o blog aziendali rientrano in questa categoria. Lo scopo non è vendere subito, ma costruire la reputazione del marchio, informare, creare una relazione di fiducia con il pubblico. La vendita è una conseguenza, spesso indiretta e a lungo termine.
Il terzo obiettivo è l'utilità pubblica o di servizio. Pensiamo al sito di un comune, al portale dell'Agenzia delle Entrate o a un'applicazione di home banking. L'obiettivo qui è fornire un servizio al cittadino o al cliente nel modo più efficiente, semplice e accessibile possibile.
Questi obiettivi non si escludono a vicenda. Un sito di e-commerce di moda come Yoox ha come obiettivo primario la vendita. Ma per vendere, deve comunicare in modo impeccabile i valori del suo brand (lusso, esclusività, stile) e offrire un'utilità perfetta (ricerca facile, pagamenti sicuri, resi semplici). Comprendere l'obiettivo primario, però, è fondamentale. È ciò che guida ogni scelta strategica, dal design alla tecnologia.
Smettere di usare etichette obsolete e iniziare a ragionare per approccio e obiettivi è il primo passo per capire veramente il mondo dei siti web. È il passaggio dalla semplice classificazione alla comprensione strategica, l'unico modo per costruire una presenza online che non sia solo una vetrina, ma un vero motore per la propria attività.